Scalare un vulcano è sempre un’avventura emozionante, ma farlo quando è in piena attività, osservando da distanza ravvicinata i pennacchi di fumo, le piccole esplosioni e le scintille infuocate, fa della salita in cima allo Stromboli, un’esperienza indimenticabile. Il vulcano, alto 924 metri, che occupa quasi per intero l’isola di Stromboli, nell’arcipelago delle Eolie, assicura uno show ininterrotto, che si ripete con una puntualità sorprendente: ogni quarto d’ora, ricorda a tutti, sia chi si trova sull’isola, sia chi naviga nelle acque sottostanti, che non solo è sveglio, ma anche molto attivo.
Per godere al massimo dello spettacolo, bisogna salire quei 924 metri, che sono al tempo stesso impegnativi e appaganti. Il sentiero è ripido e non ci sono tratti in piano, ma le vedute che offre durante l’escursione sono uniche, e per dimenticare la fatica basta fermarsi qualche minuto e godere della loro bellezza. E se è vero che lo Stromboli è un vulcano abbordabile, non bisogna dimenticare che è diverso da vulcani come quello della vicina isola di Vulcano o dal Vesuvio: non bisogna dimenticare che è uno dei più attivi del mondo, né affrontarlo in maniera superficiale. Arrivare in cima è un’impresa difficile, che occorre fare accompagnati da persone esperte.
Le salite avvengono in gruppi di circa 20 persone, sempre con la guida. La partenza è organizzata in modo da arrivare in cima all’ora del tramonto.
Il sentiero diventa ripido subito dopo aver lasciato il borgo di San Vincenzo, uno dei pochi centri abitati dell’isola e il più vicino al porto. Gli altri paesi sono San Bartolo, raggiungibile in venti minuti di passeggiata dal porto, e Ginostra (con appena 30 abitanti), dall’altra parte dell’isola, raggiungibile solo in barca, attraverso lo stretto porto Pertuso, entrato nel guinness dei primati per essere il porto più piccolo del mondo. All’inizio, il sentiero escursionistico che porta sullo Sromboli, attraversa una zona di vegetazione molto fitta tra cui spuntano delle macchie nere, formate dai detriti vulcanici che si sono accumulati negli anni. Man mano che si sale, la vegetazione diventa più bassa e di un verde meno intenso, finché scompare del tutto lasciando il posto ad un paesaggio lunare fatto di terra nerissima e un’infinità di sassi di varie forme e dimensioni.
Ad ogni fermata, ci si volta indietro e si ammira lo splendido panorama di San Vincenzo e la grande distesa azzurra del mare da cui emerge lo scoglio solitario di Strombolicchio, la minuscola isola vulcanica a due chilometri da Stromboli. Oggi è riserva naturale integrale e ospita un faro, raggiungibile attraverso 200 scalini. Per raggiungere la vetta dello Stromboli invece, occorrono circa tre ore, comprese le soste concesse dalla guida. Da una di queste, poco prima della cima, si gode di un tramonto spettacolare, con splendide vedute sulle esplosioni laviche.
Una volta sulla cima, ci si affaccia sui tre crateri attivi, situati a circa 750 metri di altezza. Quanto si riuscirà effettivamente a vedere dipende dal vento: se soffia da nord o nord-ovest, vapori e gas escono dai crateri avvolgendo l’area circostante e impedendo di osservare l’interno. Bisogna solo sperare che soffi un vento favorevole. Si resta circa un’ora sulla vetta dello Stromboli, immersi in un’atmosfera magica e surreale. Poi si intraprende la discesa, che si compie in circa 90 minuti, al chiaro di luna, quando c’è, o con le torce elettriche puntate sul sentiero. Mentre per salire bisogna affrontare una dozzina di tornanti, la discesa, quasi tutta nella sabbia, è diretta e veloce.
Per chi non se la sente di affrontare la salita, ma non vuole rinunciare ad ammirare da vicino la potenza del vulcano, c’è la possibilità di raggiungere la Sciara del Fuoco, un’ampia area dell’isola di Stromboli, dove lava e lapilli finiscono continuamente in mare. I blocchi incandescenti rotolano verso valle e a contatto con l’acqua creano dense e spettacolari nuvole di vapore. Lo spettacolo è ancor più suggestivo di notte, con i lapilli infuocati che illuminano il paesaggio.
Alla Sciara del Fuoco si arriva lasciandosi alle spalle San Bartolo e proseguendo lungo la costa per circa 30 minuti fino al ristorante Osservatorio, da dove si ammira sia la Sciara del Fuoco che i crateri in attività. Da qui, volendo, si può proseguire per altri trenta minuti su una salita molto ripida fino al punto in cui è obbligatoria la presenza della guida. Finita l’escursione, si torna a San Vincenzo, stanchi, ma sicuramente appagati. Il giorno dopo si può smaltire la fatica rilassandosi in spiaggia o girando l’isola in barca, con tuffi in luoghi fantastici come Punta delle Chiappe, vicino a Ginostra.
E anche in barca, le attenzioni sono tutte per lo Stromboli: la sua possente sagoma scura, le sue spettacolari eruzioni e la Sciara del Fuoco, creano uno scenario straordinario e di grande suggestione. Se invece si preferisce rimanere sull’isola, mai troppo affollata anche in piena estate, si può scegliere tra la spiaggia di Scari, al porto, che più che altro è un semplice molo con attracco per barche e aliscafi, e le più distanti spiagge di Ficogrande e Piscità.