Al Mudec di Milano, in mostra Kandinskij, il cavaliere errante
Kandinskij, il pittore che danzava tra i colori come uno sciamano
Le sue opere scatenano un interesse straordinario, un mix di amore e passione che trasforma i collezionisti in avidi dissipatori e attrae schiere di estimatori ovunque ci sia una mostra a lui intitolata. Succede adesso al Mudec di Milano, dove la mostra Kandinskij, il cavaliere errante, curata da Silvia Burini e Ada Masoero, riunisce 49 capolavori del maestro russo Vassilij Kandinskij, che sembrano uragani di colori, tsunami musicali, con composizioni facili che prendono vita dalle tinte primarie: il giallo, il rosso e il blu.
Nuvole, castelli, fate, cerchi e quadrati. Cose infantili? Ovviamente no: il genio di Kandinskij è inarrivabile, insondabile, un vero mistero. Un artista che ha costruito tutto sulla magia, dai dipinti “primitivi” a quelli che l’hanno reso il padre dell’astrattismo lirico. Nel 1911, dieci anni dopo aver rinunciato ad una brillante carriera da avvocato, nel saggio Lo spirituale nell’arte, Kandinskij spiegava come una certa combinazione di colori, forme e ritmo della composizione, bastasse a comunicare le parole del cuore.
Al Mudec, antichi rituali e capolavori
Oltre alle eccezionali opere dell’artista, la mostra Kandinskij, il cavaliere errante, al Mudec di Milano, espone una collezione di rari oggetti rituali delle tradizioni popolari e sciamaniche in uso nelle remote terre della Russia. Kandinskij prese parte ad una spedizione diretta in Siberia, durante la quale, in qualità di etnologo, ebbe la possibilità di approfondire la conoscenza dei sirieni, una piccola etnia della Vologda, dove studiò la mistica dello sciamano, dall’antico termine altaico saman, colui che presiedeva alle cerimonie religiose e ai riti di guarigione facendo da tramite fra il mondo reale e quello ultraterreno.
Sugli interessi e le passioni di Kandinskij avrà probabilmente influito l’aver avuto un padre di origini siberiane o l’aver trascorso parte dell’infanzia a Mosca, a Monaco, al Bauhaus di Weimar, a Dessau, Berlino e Parigi, prima di trasferirsi a Odessa, fatto sta che nella breve autobiografia del 1913, Sguardo al passato, scrive: “Per fortuna la politica non mi assorbì completamente e i miei studi mi aiutarono a sviluppare il pensiero astratto”. Perché grazie a questo sono nati i suoi capolavori.
Chi era Kandinskij
Vassilij Kandinskij nasce a Mosca nel 1886. Si appassiona al disegno fin da bambino, dopo un viaggio a Venezia. La sua pittura sognante richiama le favole che gli raccontava la zia Elizaveta, che si prese cura di lui dopo il divorzio dei genitori. Laureato in Giurisprudenza, ha esercitato come avvocato prima di assecondare il suo straordinario talento per la pittura.
Info utili:
la mostra Kandinskij, il cavaliere errante, è visibile al Mudec di Milano fio al 9 luglio 2017. Orari: lunedì 14:30-9:30; martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9:30-19:30. Giovedì e sabato 9:30-22:30. La biglietteria chiude un’ora prima. Biglietti: intero 12,00 euro; ridotto 10,00 euro. Sede: Mudec – Museo delle Culture, via Tortona 56, Milano.