Finistère, l’urlo selvaggio del mare
Proteso in pieno Oceano Atlantico, il dito roccioso di Finistère è il punto più a ovest della Francia continentale. Il suo nome deriva dal latino Finis Terrae, letteralmente “fine della terra”. Le sue coste frastagliate, costantemente battute dai venti oceanici e dalle maree, disegnano un profilo a zig-zag sul margine occidentale della Francia. È una costa aspra e selvaggia, un paesaggio di rocce tormentate, secche poco visibili e promontori solitari. Finistère è anche tristemente nota come “cimitero delle navi”, a causa delle centinaia di imbarcazioni, dalle petroliere ai piccoli pescherecci, affondate davanti alla costa, che oggi ha più fari per miglio di qualsiasi altro punto d’Europa. Le onde impetuose che sferzano la scogliera, le grida degli uccelli marini e la risacca roboante che trascina con sé un coro di suoni oceanici. Gabbiani e sule planano sulle acque per radunarsi in chiassose colonie sulle scogliere. Questo è il suggestivo panorama che offre una delle coste più spettacolari d’Europa.
Passeggiando lungo il sentiero che la percorre, ci si ferma per puntare lo sguardo verso il cielo infinito e oltre il margine della scogliera, per guardare le onde infrangersi, novanta metri più in basso. Per gli abitanti del dipartimento è il brivido della natura selvaggia a rendere il litorale di Finistère un posto unico al mondo. Del resto i bretoni sono gente dell’oceano, consapevoli che il mare può essere pericoloso, imprevedibile e talvolta crudele, ma lo rispettano e comprendono. E anche se si è portato via tante vite, fa parte della loro natura e di quella di questi luoghi aspri e selvaggi.
Conoscendo la storia tormentata della penisola di Finistère, non sorprende che la sua costa sia protagonista di miti e leggende. Si dice che nel giorno dei Morti, gli spiriti tormentati dei marinai annegati e degli amanti suicidi si ritrovino sulle rive sabbiose di un’insenatura nota con il nome di Baie des Trépassés (la baia dei trapassati), e si narra anche che la mitica città di Ys, sia sommersa dai flutti della vicina Point du Raz. Secondo alcuni, nelle sere di calma si possono udire i rintocchi delle campane della sua chiesa, portati a riva dalla brezza dell’Oceano. Oggi Finistère è nota soprattutto per la sua fauna. Le sue scogliere ospitano enormi colonie di uccelli marini, tra le quali alcune specie rare come l’uria: la riserva ornitologica di Cap Sizun, a Point Du Raz, è uno degli ultimi tre luoghi in cui questo uccello marino si riproduce. D’estate, le falesie diventano uno spettacolo di colori con le fioriture di erica violacea che attirano specie rare di farfalle e falene. Spesso si avvistano anche delfini e foche nei pressi dei capi più remoti, come la Pointe du Millier e la Pointe de Brézellec.