Dal Giardino di Ninfa al Castello Caetani, viaggio tra natura e storia

Il Giardino di Ninfa, la splendida oasi verde a Cisterna di Latina, non è soltanto un capolavoro di armonia, grazia e bellezza, ma custodisce secoli di storia e casati nobiliari.

Oggi, insieme al Parco di Pantanello e al Castello Caetani di Sermoneta, grazie alle cure e alla tutela della Fondazione Roffredo Caetani, riapre al pubblico in tutto il suo splendore.

Visita al Giardino di Ninfa, pura meraviglia

Il Giardino di Ninfa è un parco storico di fama internazionale, uno dei più belli d’Europa, dichiarato Monumento Naturale dalla Regione Lazio nel 2000, per la straordinaria varietà di piante e gli scorci suggestivi.

Meli e ciliegi ornamentali che regalano fioriture meravigliose, betulle, varietà di magnolie decidue, iris palustri e un’infinità di aceri giapponesi. Ben 1.300 piante e 100 uccelli vivono in 8 ettari di verde. Gli spazi e lo stile sono organizzati in maniera spontanea, libera, informale, senza una geometria precisa per valorizzare al massimo l’armonia della natura.

Il Giardino di Ninfa di Cisterna di Latina è il risultato del lavoro e dell’impegno di Donna Lelia Caetani, che lo ha curato tenendo conto del delle continue variazioni cromatiche delle piante in base alle stagioni, e mantenendo il massimo rispetto degli equilibri dell’ecosistema.

Passeggiando tra i sentieri del Giardino di Ninfa si scoprono i ruderi della città medievale, con le sue chiese, i resti delle antiche dimore e gli scenografici giochi d’acqua proveniente dalle sorgenti che alimentano ancora oggi il fiume Ninfa.

La storia di uno dei giardini più belli d’Europa

Il nome Ninfa deriva da un tempio di epoca romano costruito nelle vicinanze dell’attuale giardino in onore delle divinità delle acque sorgive.

Ninfa faceva parte di un territorio ben più ampio detto Campagna e Marittima. Nel VIII secolo entrò a far parte dell’amministrazione pontificia e svolse un ruolo strategico per la presenza della via pedemontana che permetteva di raggiungere il Sud evitando la Via Appia, spesso impaludata.

Dall’XI secolo Ninfa divenne una città e fu governata da varie famiglie nobiliari, dai Tuscolo ai Frangipane, sotto i quali fiorì l’architettura cittadina e crebbe l’importanza economica e politica di Ninfa.

Nel 1298 Benedetto Caetani, noto come Papa Bonifacio VIII, acquistò Ninfa ed altri territori attigui per suo nipote Pietro II Caetani, segnando l’inizio della presenza dei Caetani nel territorio pontino e lepino.

Dopo essere stata saccheggiata e per sfuggire alla malaria che si diffuse nelle vicine paludi, la città di Ninfa fu abbandonata. Nel XVI secolo il cardinale Nicolò III Caetani, amante della botanica, decise di creare a Ninfa un “giardino delle delizie”, facendo realizzare, accanto alla rocca medievale, un hortus conclusus, un parco delimitato da mura con impianto regolare, coltivandovi pregiate varietà di agrumi, fra cui il Citrus Cajetani.

Alla fine dell’Ottocento i Caetani ritornarono sui possedimenti da tempo abbandonati.

Fu Ada Bootle Wilbraham, inglese e moglie di Onoraro Caetani, ad occuparsi di Ninfa creando un giardino in stile inglese.

Furono bonificate le paludi ed estirpate gran parte delle infestanti che ricoprivano i ruderi, piantati i primi cipressi, lecci, faggi, tantissime rose, e restaurate alcune rovine, fra cui il Palazzo Baronale (municipio), che divenne la casa di campagna della famiglia, oggi sede di alcuni uffici della Fondazione Roffredo Caetani.

Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani, introdusse nuove specie di arbusti e rose, ma soprattutto, negli anni Trenta del Novecento, aprì le porte del giardino al circolo di letterati ed artisti legato alle riviste letterarie da lei fondate, “Commerce” e “Botteghe Oscure”.

L’ultima erede e giardiniera fu Lelia, figlia di Roffredo Caetani. Una donna sensibile che curò il giardino come un grande quadro, essendo lei una pittrice, accostando i colori e assecondando il naturale sviluppo delle piante, senza forzature. Insieme alla madre Marguerite, introdusse numerose magnolie, prunus, rose rampicanti, e realizzò il Rock Garden, chiamato anche “colletto”.

Donna Lelia istituì la Fondazione Roffredo Caetani nel 1972, cinque anni prima della sua morte, al fine di tutelare la memoria del Casato Caetani, e di preservare il giardino di Ninfa e il Castello di Sermoneta.

Fuori dal giardino di Ninfa, il Parco di Pantanello e il Castello Caetani

Al di fuori delle mura del giardino si estende il Parco di Pantanello, straordinario esempio di recupero e rinaturalizzazione delle originarie paludi pontine.

Un’opera di straordinaria importanza, realizzata dalla Fondazione Roffredo Caetani, che ha restituito all’intera area, circa cento ettari di terreno precedentemente destinati a colture agricole, ricreando gli ambienti umidi che caratterizzavano la Pianura Pontina.

Le aree umide si allungano su 12 ettari e sono formate da 6 stagni palustri alimentati dalle acque del fiume Ninfa e acquitrini, prati umidi, ambienti paludosi e piccoli corsi d’acqua, habitat naturale di numerose specie di insetti ed avifauna.

Una piccola oasi per gli uccelli migratori che qui sostano per lo svernamento e la nidificazione di alcune specie.

Dopo la visita al Giardino di Ninfa e al Parco di Pantanello, che insieme formano due piccoli microcosmi naturali, diversi, ma di straordinaria bellezza, vale la pena fare tappa al Castello Caetani di Sermoneta, nell’omonimo borgo medievale, risalente al XIII secolo.

Tra le sue mura si respira la storia. Da qui sono passati i grandi nomi del passato: dal casato dei Caetani ai Borgia, poi di nuovo i Caetani, questo maniero ha ospitato personaggi illustri, imperatori, papi, principi e cardinali.

Ancora oggi, la fortezza conserva intatto il suo splendore, che si percepisce fin dall’ingresso, con il ponte levatoio che conduce alla Piazza d’Armi, alle stanze decorate da splendidi affreschi, alle antiche prigioni.

Nelle prigioni di Castello Caetani, incisioni e graffiti danno voce ai detenuti

È possibile visitare le prigioni del Castello Caetani di Sermoneta caratterizzate da un unicum di circa 150 incisioni graffite, incise o dipinte, che abbracciano un periodo di tempo che va dal XVI al XX secolo.

Tra gli esempi più significativi, una scritta su cartiglio dipinto ritrovato nelle Carceri delle Donne, che recita: “Lattuca bona e cicoria fratesca ma un poco di carne di vitella forebe meglio, ma la libertà meglio di ogni cosa”, mentre le prigioni della Base del Maschio presentano graffiti settecenteschi realizzati dai soldati delle truppe napoleoniche durante l’occupazione del Castello.

Info utili

Il Giardino di Ninfa e il Parco di Pantanello si trovano in via Provinciale Ninfina 66-68 a Cisterna di Latina, tra i comuni di Norma e Sermoneta.

Orari di visita Giardino di Ninfa: da marzo a ottobre, dalle 9:00 alle 18:00; da luglio a settembre, dalle 9:00 alle 18:30; da ottobre a novembre, dalle 9:00 alle 15:30.

Costo biglietti Giardino di Ninfa: singolo € 15,00; gratis per minori sotto i 12 anni; convenzioni € 12,00. Prevendita online + € 0,50.

Durata visita: 80 minuti circa; partenza visite ogni 10 minuti. Servizi: ampio parcheggio gratuito e aree di sosta e ristoro.

Il Castello Caetani sorge in via della Fortezza, 13, a Sermoneta (LT).

Info orari visite e biglietti Castello Caetani: vista guidata ordinaria e prigioni € 13,00; visita ordinaria € 8,00. Minori di età inferiore a 12 anni, gratis.

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