Al Palazzo Reale di Milano: Keith Haring. About Art

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Tree of Life, 1985. Il linguaggio visivo di Haring è un insieme di figure e simboli che richiamano i geroglifici egizi e i pittogrammi maya.

Fino al 18 giugno, le sale del Palazzo Reale di Milano ospitano la mostra: Keith Haring. About Art, con 110 opere in cui si ammirano i “graffi” di Keith, il leggendario ragazzo dell’arte underground.

Negli Anni ’70 Keith Haring è un adolescente, con il viso ossuto e gli occhi persi dietro grandi lenti, fa tenerezza, come il neonato a quattro zampe che emana raggi, che si è dipinto sulla maglietta: Radiant Baby, l’immagine icona del ragazzo graffitista diventato leggenda ancor prima di morire, a soli 31 anni.

La mostra di Milano intitolata Keith Haring. About Art, a cura di Gianni Mercurio, illustra i motivi che hanno ispirato il geniale artista statunitense.

A Palazzo Reale sono esposte 110 opere di Haring, accanto a oggetti e opere di artisti di diverse epoche, dalle maschere delle culture del Pacifico ai graffiti murali aztechi, dalle tele di Jackson Pollock e Jean Dubuffet, fino ai dipinti del Rinascimento italiano e ai calchi della Colonna Traiana.

Perché sono queste le radici dell’arte “clandestina” di Keith Haring, che negli Anni ’80 fece innamorare le celebrità newyorkesi: Mick e Bianca Jagger, Grace Jones, Madonna, Andy Warhol e il grande amico e artista metropolitano Jean-Michel Basquiat. Fin da piccolo Keith amava disegnare favole pop, ispirandosi ai cartoni della Disney e alle opere di Pollock, Paul Klee e soprattutto alla Pop Art di Andy Warhol.

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La figura iconica di Haring, Radiant Baby. L’arte, diceva, nasce dalla capacità di ritrovare le pulsioni innate dell’infanzia.

Crescendo, la passione per i graffiti lo porta a infognarsi ogni notte per le strade della Grande Mela, con le tasche piene di gessi e bombolette spray. Warhol è pazzo di lui. E Tony Shafrazi, il più influente gallerista di New York, gli organizza la mostra Time Square Show. Nel 1984, Elio Fiorucci lo volle a Milano per decorare il suo showroom di Galleria Passarella. Oggi, la mostra di Palazzo Reale, è l’omaggio della città a questo genio della street-culture, a quasi trent’anni dalla sua scomparsa. 

Chi era Keith Haring

Keith_Haring_OpereNato in Pennsylvania nel 1958, si trasferisce a New York per frequentare la School of Visual Arts. Nel 1980 inizia a dipingere muri e treni delle metropolitane. Non semplici graffiti, ma vere e proprie opere d’arte, dense di significato, che presto si fanno notare. Due anni dopo ha la sua prima mostra personale a SoHo. In poco tempo diventa artista di fama internazionale, partecipa a importanti mostre e realizza opere d’arte pubblica nelle maggiori città del mondo. L’ultima, proprio in Italia, a Pisa, nel 1989. Tuttomondo, è il titolo di questa opera straordinaria, dipinta sulla parete della chiesa di Sant’Antonio abate, considerato il suo più grande murale in Europa. Malato di Aids, muore a soli 31 anni, il 16 febbraio del 1990.

Info utili:

la mostra Keith Haring. About Art, sarà visibile al Palazzo Reale di Milano fino al 18 giugno 2017. Costo biglietto: intero 12 euro; ridotto (studenti, gruppi, over 65, disabili) 10 euro.

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