Al Museo dell’Ara Pacis: L’Ara com’era. Un racconto in realtà aumentata
Nelle Res gestae, l’imperatore Augusto testimonia la decisione del Senato di erigere nel 13 a.C. un monumento che celebrasse la pace da lui instaurata sui territori dell’impero. Fu consacrato in Campo Marzio un altare della pace in suo onore e fu ordinato che ogni anno, su quell’altare, magistrati, sacerdoti e vergini Vestali celebrassero un sacrificio. Di questo capolavoro dell’arte romana, per oltre mille anni si perse ogni traccia. Solo alla fine di un lungo processo di recupero, iniziato nel XVI secolo e concluso nel 1938, si riuscì a ricomporre lo splendido altare, magnificamente decorato e a posizionarlo nel Museo dell’Ara Pacis sul Lungotevere.
Ma qual era l’aspetto originale del monumento quando fu costruito? È quello che vogliono mostrarci i curatori del Museo attraverso inedite visite multisensoriali, nell’evento L’Ara com’era. Un racconto in realtà aumentata. Un viaggio nel tempo di 45 minuti, che attraverso speciali visori AR (Samsung GearVR), abbinati alla fotocamera dello smartphone, permettono di ammirare l’Ara Pacis in realtà aumentata e tuffarsi nella storia della Roma imperiale. I visori, una sorta di occhiali tecnologici, forniscono una visione unica e completa del monumento.
Elementi reali e virtuali si fondono direttamente nel campo visivo dei visitatori, i quali potranno vedere, per la prima volta la colorazione originale delle superfici marmoree e dei fregi che ricoprono l’Ara Pacis, che si mostra in tutto il suo splendore, proprio come quando fu costruita. Ma la cosa più sorprendente, oltre che nella visione tridimensionale dell’opera, sta nell’interazione tra l’opera stessa e il visitatore, che ha la sensazione di trovarsi davvero all’epoca di Augusto. Le parti mancanti dei bassorilievi si ricreano in maniera tridimensionale, mentre i calchi raffiguranti la famiglia imperiale prendono vita e si raccontano in prima persona, spiegando i meccanismi di potere e gli intrighi che hanno consentito alla dinastia giulio-claudia di reggere a lungo le sorti di Roma.Si vedono nuovamente le parti mancanti del rilievo che raffigura la nascita di Romolo e Remo e dello splendido fregio vegetale composto dalle coloratissime piante che nascono dai cespi d’acanto, simbolo di immortalità.
Poi il rilievo con la dea Tellus, simbolo di prosperità e le scene del Sacrificio di Enea. Il percorso di visita, accompagnato da voci narranti che spiegano il significato dei personaggi, simboli e oggetti presenti sull’altare, include anche l’osservazione, tramite i visori, del Campo Marzio Settentrionale, dove in origine sorgeva il monumento. Attraverso una ricostruzione virtuale si possono vedere i cambiamenti che ha subito nel tempo l’area scelta da Augusto per celebrare il proprio potere.
Il modello plastico dell’Ara Pacis, invece, si popolerà di sacerdoti e augures virtuali, intenti a celebrare il rito sacro che prevedeva il sacrifico di un animale, le cui interiora, dopo essere state lette, venivano offerte alle divinità. Il plastico mostra anche le trasformazioni e i danni che l’Ara Pacis ha subìto nel corso dei secoli, dalla sua costruzione fino alla totale scomparsa sotto spessi strati di terreno su cui furono costruiti gli edifici della Roma medievale e rinascimentale.
Info utili:
Ecco il calendario delle visite multisensoriali dell’evento L’Ara com’era, un racconto in realtà aumentata, organizzato dal Museo dell’Ara Pacis: fino all’8 gennaio, tutte le sere dalle 19.30 alle 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00); dal 13 gennaio al 25 marzo, il venerdì e il sabato, dalle 19.30 alle 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00); dal 31 marzo al 15 aprile, il venerdì e il sabato, dalle 20.00 alle 24.00 (ultimo ingresso ore23.00); dal 21 aprile al 30 ottobre, tutte le sere dalle 20.00 alle 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00).
Chiuso il 1 maggio. La visita dura 45 minuti ed è fruibile in 5 lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e tedesco. L’ingresso avviene 15 minuti prima dell’inizio dell’evento. Costo del biglietto: 12 € intero; 10 € ridotto.
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