Ravello è un borgo dal fascino indiscutibile, capace di attrarre turisti da tutto il mondo grazie ai paesaggi spettacolari, gli angoli unici tra terra e mare, i colori vivaci e i panorami mozzafiato.
Il primo a rimanere colpito dalla bellezza di Ravello fu Giovanni Boccaccio che nel 1350 lo cita nel suo celebre Decamerone. Da allora, personaggi illustri e celebrità internazionali, sono rimasti incantati davanti a questa splendida località adagiata a 350 metri sul livello del mare, nel cuore della Costiera Amalfitana.
Il tessuto urbano di questa cittadina conserva complessi monumentali di arte arabo-sicula di eccezionale valore. Tra questi, due imperdibili gioielli architettonici: Villa Rufolo e Villa Cimbrone, luoghi straordinari, in cui il tempo sembra essersi fermato.
VILLA RUFOLO
A destra di Piazza del Vescovado, dove si affaccia l’imponente Duomo, si erge la torre quadrangolare trecentesca dalla quale si accede a Villa Rufolo, un insieme di edifici in stile arabo-siculo risalenti al tardo Duecento. Furono fatti costruire dalla famiglia Rufolo, la più potente di Ravello, affinché ne simboleggiassero la ricchezza. Oggi, ospitano l’Antiquarium, un museo archeologico che raccoglie reperti architettonici di epoca romana e medievale, tra i quali sarcofagi e urne funerarie, e i resti provenienti dalla Cattedrale.
All’interno di Villa Rufolo si visitano anche il Chiostro moresco, i resti della struttura originaria duecentesca, la Torre maggiore alta ben trenta metri che però si può ammirare solo dall’esterno, e gli splendidi giardini esotici.
Creano un paesaggio mozzafiato e offrono scorci di straordinaria bellezza. Gli stessi che ispirarono il celebre compositore tedesco Richard Wagner, per il secondo atto del Parsifal. Scoprì i giardini durante una vacanza sulla Costiera Amalfitana.
Era il 1880, quando il musicista, rapito dalla loro bellezza, scelse di usarli come scenografia per la sua opera. Ne prese nota sul suo diario: “Il giardino incantato di Klingsor è trovato”. Intendeva dire che aveva visto nel giardino di Villa Rufolo quel luogo di delizie in cui l’eroe puro deve resistere alle tentazioni delle splendide ma sataniche fanciulle in fiore. Grazie al Parsifal, i giardini di Ravello furono rappresentati nei teatri di tutto il mondo. Oggi continuano a fare da quinta ai concerti del Festival Wagneriano, l’attesissimo appuntamento di musica classica, che ogni anno, a luglio, anima le serate della cittadina.
Per lasciarsi rapire completamente dalla magia di questi luoghi, bisogna affacciarsi al Belvedere, dal quale si gode di uno splendido panorama sull’intero Golfo.
VILLA CIMBRONE
Altrettanto spettacolare, è la vista che si gode dal Belvedere di Villa Cimbrone, l’antica dimora patrizia acquistata agli inizi del Novecento da lord Ernest William Beckett, divenuto poi lord Grimthorpe. L’intellettuale inglese, all’epoca impegnato nel Grand Tour, si innamorò dell’ultimo tratto del promontorio sul quale Ravello si protende sul mare.
Lo acquistò e volle che fosse il luogo più bello del mondo. Come lui, numerosi personaggi famosi ne subirono il fascino. Il politico inglese Winston Churhill, la splendida attrice americana Greta Garbo e la scrittrice inglese Virginia Woolf, rimasero incantati alla vista della villa e del paesaggio spettacolare in cui si inseriva.
Il complesso di edifici, comprende un lussuoso hotel, un bellissimo chiostro in stile arabo-siculo, riccamente decorato con frammenti marmorei, terrecotte, statue di marmo, statue di legno e bassorilievi, e una cripta in stile gotico realizzata seguendo il modello di un’abbazia cistercense dello Yorkshire, terra d’origine di lord Grimthorpe.
Nell’ampio giardino che circonda Villa Cimbrone, si possono ammirare inoltre il Poggio di Mercurio, il Tempietto di Bacco e la Grotta di Eva, un antro naturale con la scultura in marmo che la raffigura. Ci sono poi la Terrazza delle Rose, splendido giardino all’italiana, una statua bronzea del David e la Sala da Tè, una singolare costruzione a padiglione aperto.
Dalla zona centrale del giardino, parte il Viale dell’Immenso, quasi completamente ricoperto da un pergolato ombreggiato da profumatissimi glicini e sorretto da colonne con base ottagonale. Seguendolo, si arriva al Tempio di Cerere, un loggiato in stile dorico, proprio alla fine del viale.
Più avanti, si apre il famoso Belvedere detto “dell’Infinito”, un ampio balcone naturale ricco di busti marmorei, dal quale si gode di una vista impareggiabile fino a Paestum.
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