In una cornice di grande suggestione, a più di quattro metri sotto il livello di piazza Navona, che ne ricalca la forma, lo stadio di Domiziano riapre dopo anni di abbandono. E il pubblico può così calarsi tra i suoi possenti resti: mura, archi, gradinate, con lapidi, capitelli e sculture, come la copia dell’Apollo Liceo di Prassitele, del IV secolo avanti Cristo, il tutto riesumato in varie campagne di scavo, dal 1868 al 1950. Oggi, grazie alla collaborazione tra la Sovraintendenza Capitolina e la società privata MKT, l’area archeologica di 1.000 metri quadrati è stata completamente restaurata e ricoperta da un immenso lucernario che infonde sui ruderi una penombra tenue e affascinante.
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Lo stadio, di travertino e laterizio decorato a stucco, l’unico in muratura della Roma imperiale, fu inaugurato nell’86 e destinato alle gare di atletica in onore di Giove Ottimo Massimo. Un plastico in scala mostra l’epoca del suo splendore, quando misurava 275 per 106 metri e poteva accogliere fino a 30 mila spettatori deliranti per le gare di corsa, lotta, pugilato e lancio del giavellotto. Il percorso, artisticamente illuminato, è corredato da video, pannelli esplicativi in italiano e inglese, infopoint e bookshop.
Info utili:
via di Tor Sanguigna 3. Orario: 10-19; info allo 06/45.68.61.00. www.stadiodomiziano.com.
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