Nascosto tra i vicoli della vecchia Napoli, a due passi da piazza San Domenico, si cela un tesoro incredibile e da non perdere: Cappella Sansevero. Edificata nel 1590 con il nome di Cappella della Pietà, deve il nome con cui oggi è nota alla figura di Raimondo di Sangro, VII principe di Sansevero, che 150 anni dopo diede inizio a grandi lavori di restauro della cappella di famiglia, arricchendone gli interni con straordinarie sculture in marmo e dipinti di valenti artisti.
L’opera più famosa, è senza dubbio il Cristo Velato di Giuseppe Sammartino (1720-1739), un capolavoro creato dallo scultore napoletano nel 1753, di cui si è parlato e scritto tante volte. È solo osservandolo da vicino però che si scopre appieno la sua perfezione e si percepisce l’intensa suggestione dell’opera. Quel drappeggio così morbido e naturale che lascia trasparire dalle pieghe del velo il corpo esamine del Cristo disteso. Da sempre ha suscitato la domanda su quale fosse il segreto di tale perfezione.
Si è detto fosse un lenzuolo bagnato e passato nella polvere di marmo che, asciugandosi, si sia modellato così perfettamente alle forme su cui poggia. Qualunque sia la tecnica usata, resta la realtà di un uomo dalle mani abilissime che ha saputo ricavare da un blocco di marmo uno straordinario capolavoro.Tra le altre prestigiose opere all’interno di Sansevero, meritano una segnalazione La Pudicizia, scultura di Antonio Corradini, realizzata nel 1751 e dedicata alla madre del principe, morta giovane, e la volta affrescata nel 1749 da Francesco Maria Russo, che raffigura La Gloria del Paradiso.
Info utili:
Cappella Sansevero, via F. de Sanctis 19/21. Visitabile dalle 10:00 alle 16:40 in inverno e fino alle 18:40 d’estate. Festivi dalle 10:00 alle 13:00. Chiuso il martedì. Ingresso: 5 €.