A SORRENTO, TRA PANORAMI MOZZAFIATO E ATMOSFERE ANTICHE
Affacciata sul golfo di Napoli, in splendida posizione panoramica, la città dell’intarsio, è stata una delle tappe del Grand Tour, e ancora oggi, conserva la sua fortissima vocazione turistica.
Non sembra essere cambiato molto dall’Ottocento a oggi. Sorrento, continua ad attirare turisti da ogni parte del mondo.
Passeggiando per le strade della città, tra gruppi di visitatori stranieri e coloratissimi negozi di souvenir, si riesce ancora a capire cosa ispirò quadri, diari di viaggio e canzoni di poeti, imperatori e regine che l’hanno visitata. Già dal 1800, infatti, il turismo e l’artigianato dell’intarsio e dei ricami, divennero le principali attività della sua economia, facendone la meta privilegiata di molti personaggi illustri, quali Lord Byron, Walter Scott e Charles Dickens, oltre a musicisti e pittori famosi.
Ciò che affascina di più di Sorrento, oltre alla mitezza del clima e alla bellezza del paesaggio, è sicuramente la posizione, in cima ad un’altissima scogliera a strapiombo sul mare.
Poi i vicoli, le terrazze pergolate, i fiori ovunque e quell’atmosfera di tranquillità che l’avvolge.
È la città che ha dato i natali a Torquato Tasso, al quale è intitolata la piazza più animata del centro, che ancora oggi testimonia l’arte della tarsia in legno, nei negozi come nei monumenti.
Partendo proprio da piazza Tasso, attraverso via Cesareo e successivamente via Fuoro, si giunge al nucleo originario di Sorrento, dove i manufatti intarsiati, i sandali, le ceramiche e il limoncello, fanno pensare ad un coloratissimo bazar orientale.
Lo scorcio più bello si apre sulla piazzetta del Sedile Dominova, ultima testimonianza dei sedili nobiliari, costruito nel XIV secolo. Sotto la bellissima cupola affrescata, ha oggi sede un circolo ricreativo, dove gli anziani si ritrovano per giocare a carte nella tipica atmosfera da paese.
A poca distanza, svetta il campanile del Duomo. I portali d’ingresso sono un esempio dell’evoluzione dell’intarsio.
Realizzati di fratelli Giuseppe e Franco Rocco, raffigurano dodici storie tratte da documenti antichi. All’interno, un magnifico coro, con un raffinato uso di intarsi lignei.
Siamo già in corso Italia, la via dello shopping e del “passeggio”, sempre affollatissima. Più tranquilla invece, è via San Nicola, la vecchia strada degli artigiani, che conserva ancora il suo fascino originario. Qui si susseguono le botteghe dove vengono realizzati gli oggetti intarsiati che verranno poi venduti nei negozi della parallela via San Cesareo. Sempre qui, si trova il Museo-Bottega della Tarsia Lignea. Voluto e finanziato dall’architetto Alessandro Fiorentino, custodisce pezzi di artigianato artistico che raccontano la storia dell’intarsio, dagli splendori iniziali fino agli anni Quaranta.
Splendidi pezzi antichi, si ammirano anche nella bella chiesa di Sant’Antonio, con il pulpito intarsiato, e al Museo Correale di Terranova (via Correale 50), che conserva arredi d’epoca, maioliche e tele di artisti locali.
A questo punto, non resta che dirigersi verso il mare. Passeggiando tra le coloratissime stradine di Sorrento, si arriva alla Villa comunale (in fondo a via San Francesco), che dai giardini a terrazza, offre incantevoli panorami sul golfo.
Oppure, si prende la scala che tra vecchie case, hotel d’altri tempi e rigogliosi giardini, conduce a Marina Grande. Un tempo tranquillo villaggio di pescatori, oggi, con le belle trattorie allungate sul molo, è uno dei luoghi preferiti dai turisti che vogliono godersi il fascino dell’antica Sorrento.