Posts Tagged ‘Viaggi Sicilia’
Incuriosiscono e sorprendono chi non le hai mai viste. Provocano un tuffo al cuore a chi c’è già stato. Le isole Eolie, scatenano emozioni profonde, rapiscono, ammaliano e restano nel cuore. Devono la loro bellezza anche all’origine vulcanica, che le avvolge di un fascino misterioso che sprofonda fin negli abissi: l’arcipelago infatti, è solo la parte emersa di un più complesso sistema vulcanico, l’Arco Eoliano, che ebbe origine più di un milione di anni fa e comprende altri sei crateri sommersi.
Dichiarate dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, le isole Eolie, sono visitate ogni anno da migliaia di turisti, che le scelgono per la loro straordinaria bellezza, per la quale sono considerate “le sette perle del Mediterraneo”.
Oltre agli scenari mozzafiato e ai panorami spettacolari, le isole affascinano perché hanno un’attività vulcanica attiva.
Hanno caratteristiche diverse e ognuna di esse riserva piacevoli sorprese: Lipari, la maggiore delle Eolie, vanta panorami di straordinaria bellezza. Oltre alle spiagge accoglienti, le sue attrattive principali sono il Museo Archeologico Eoliano e le cave di pomice, da cui si estrae la famosa pietra.
A poca distanza dal centro di Lipari, adagiato in una bellissima ansa, si trova il pittoresco borgo di Canneto, dal quale parte un sentiero per raggiungere le spiagge bianche. Bisogna concedersi un bagno al largo di Campobianco, dove spiaggia e fondali imbiancati dai residui di pomice provenienti dalle cave sovrastanti, creano uno spettacolare effetto cromatico.
La più piccola delle isole, è Panarea, interessante meta naturalistica, oltre che famoso luogo di ritrovo per i giovani, che di giorno si godono il sole sulla splendida spiaggia di cala Junco, e le tranquille baie di cala dei Zimmari e delle Fumarole, e la sera si ritrovano nei locali che restano aperti fino a notte fonda.
Vulcano, è l’isola più vicina alla Sicilia, meta ricercata dai turisti per i fanghi bollenti e le fumarole sottomarine, utili per le cure termali. Qui, merita una visita il piccolo borgo di Gelso, dominato da un vecchio faro e con le case che si spingono fino all’acqua. Imperdibile, un bagno alle spiagge nere dell’Asino e del Gelso, immerse in un’atmosfera di tranquillità e silenzio.
Salina, verde e rigogliosa, è nota per la produzione dei capperi e della Malvasia, il famoso nettare degli dei.
Stromboli, a differenza delle altre, ha un’attività vulcanica permanente, che la rende meta di migliaia di turisti attratti dallo straordinario spettacolo del vulcano che erutta lapilli incandescenti, nuvole di gas ed emette impressionanti boati. Da non perdere un’escursione notturna sullo Stromboli, per ammirare le eruzioni. Lo scenario è assolutamente suggestivo e assistere da vicino ai “capricci” del vulcano, è un’esperienza indimenticabile.
Infine, Alicudi e Filicudi, le più antiche e incontaminate, sono le mete ideali per coloro che amano godere delle bellezze dei paesaggi in assoluto relax.
Sotto la costa a strapiombo di Filicudi, si fa il bagno tra le splendide acque del faraglione della Canna. Osservando l’isola dal mare, si resta rapiti dalla sua bellezza: la macchia mediterranea che ne accarezza le rocce rossastre, crea un gioco di colori spettacolare.
Ad Alicudi, vale la pena affrontare qualcuno dei diecimila gradini ritagliati nella pietra lavica, che portano alla cima del cono vulcanico, dal quale si gode di un panorama mozzafiato su tutte le isole, Panarea esclusa.
Le isole Eolie, dove ci sono tutti gli ingredienti per una vacanza indimenticabile, sono raggiungibili in traghetto o aliscafo, dal porto di Milazzo. Altri imbarchi sono da Napoli, Reggio Calabria, Messina, Cefalù e Palermo.
Le opere d’arte non si ammirano solo nei musei e nelle gallerie. A 20 chilometri da Cefalù, al museo all’aperto della Fiumara d’arte, fortemente voluto dal suo ideatore, Antonio Presti, ci sono otto opere monumentali di artisti di fama internazionale, che si integrano perfettamente con il territorio circostante e creano un effetto di grande suggestione.
L’itinerario inizia dal tratto di costa, compreso tra Castel di Tusa e Santo Stefano di Camastra, prosegue verso l’interno e coinvolge gli otto comuni della valle di Nebrodi, in una grande varietà di paesaggi: tratti verdeggianti che si alternano a scenari lunari, scorci montagnosi, distese di ulivi e ginestre che accarezzano pareti a picco sul mare.
Dietro una curva, nel letto di un fiume o su un picco panoramico, si avvistano le sculture. Per primo, il “Monumento per un poeta morto”, di Tano Festa, una gigantesca cornice azzurra, sul lungomare di Villa Magri; “La materia poteva non esserci”, di Pietro Consagra: 18 metri di geroglifici in cemento, in bella mostra sul letto prosciugato del fiume Tusa.
Poi, le opere che simboleggiano il perfetto connubio tra le creazioni dell’uomo e quelle della natura, nella zona interna. Di grande impatto quelle lungo la strada che porta a Pettineo: “la Curva gettata alle spalle del tempo”, di Paolo Schiavocampo, o il “Labirinto di Arianna”, di Italo Lanfredini, su un’altura, dalla quale si gode di una splendida vista.
Si visita poi “Arethusa”, omaggio allo stato, di Pietro Dorazio e Graziano Marini, nella caserma dei carabinieri di Castel di Lucio.
Altri colorati esempi di arte contemporanea, si trovano sulla parete di contenimento della strada che porta a Mistretta: “il Muro della Vita”. È lungo 200 metri e ospita le opere in ceramica di 40 artisti.
Tornando verso la costa, tra i suggestivi paesaggi a picco sul mare, si incontra un’opera, la cui forza espressiva, sta nel titolo: “Energia mediterranea”, di Antonio di Palma: un’onda in cemento lunga 20 metri, dedicata ai martiri di Tien An Men. Si trova sulla cima di una montagna, a Motta d’Affermo, e vuole rappresentare la forza universale del mare.
Infine, vicino al torrente Romei, un’opera dalla forma semplice ed essenziale, ma dal grande valore simbolico: “la Stanza di barca d’oro”, dell’artista Hidetoshi Nagasawa.
È un ambiente ipogeo nero lucido, chiuso al pubblico per cento anni, che custodisce la sagoma di una barca capovolta, rivestita di foglie d’oro e ancorata al pavimento dall’albero maestro in marmo rosso.
Quest’itinerario da la possibilità di scoprire e assaporare alcuni luoghi nascosti e poco conosciuti, tra i paesaggi stupendi della Sicilia nord-orientale, dove natura e arte convivono in perfetta armonia.
Ci sono lembi di terra in cui sono condensati millenni di storia che si tramanda attraverso miti e leggende e si osserva nei resti delle opere che da essa hanno ereditato.
Uno di questi luoghi speciali sorge ai piedi di un promontorio roccioso sulla costa settentrionale siciliana e si chiama Cefalù.
Inserito nel Parco delle Madonie è considerato uno dei borghi più belli d’Italia, ed è uno dei maggiori centri balneari di tutta la provincia, oltre a meta turistica di milioni di persone provenienti da ogni parte della Sicilia, d’Italia e d’Europa.
Della più antica frequentazione umana di Cefalù, si trovano tracce preistoriche nelle due grotte sul versante settentrionale della Rocca, dette “delle giumente” e “delle colombe”.
La città vanta antichissime origini mitologiche e leggendarie. Si racconta che qui Dafni, poeta e cantore della natura, accecato dalla suocera per vendetta, venne trasformato in roccia dal pietoso Mercurio; qui i Giganti discendenti da Noè vissero intrepide avventure e Ercole nel 1283 a.C. costruì un tempio in onore del sommo padre Giove.
Nonostante le sue origini, le cui radici affondano nel mito e nella leggenda, questa città è un centro indigeno del V secolo a.C., resosi florido e prosperoso grazie ai contatti con i popoli che in quel periodo gestivano i commerci in Sicilia.
Cefalù ha subito le dominazioni di vari popoli che si sono avvicendati nel corso della storia. Del passaggio dei conquistatori sono rimaste varie testimonianze archeologiche e architettoniche, come le vestigia della cinta muraria megalitica, la cui costruzione risale al V secolo a.C.
Allo stesso periodo risale anche il tempio di Diana, santuario edificato sempre sul promontorio e che insieme alla cinta di mura merlate, alle casermette, ai forni, alle cisterne e ai magazzini, costituiscono l’attrattiva per una passeggiata sulla Rocca, dalla cui sommità si può godere di un magnifico panorama. Moltissime le chiese in questa città, ma anche una serie di monumenti di grande rilevanza artistica e culturale.
Una visita a Cefalù non può escludere una sosta al Museo Mandralisca, ove è esposta una pregevole collezione archeologica, diversi dipinti quattrocenteschi e l’opera che ha contribuito alla fama della città: il Ritratto d’Ignoto, capolavoro di Antonello da Messina.
Ciò che attrae oggi visitatori da tutto il mondo , è soprattutto il paesaggio, tipico di una città di mare, con il pittoresco porto da dove si osserva il caratteristico fronte a mare della città murata, con gli archi che fanno da ricovero alle barche.