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Le opere d’arte non si ammirano solo nei musei e nelle gallerie. A 20 chilometri da Cefalù, al museo all’aperto della Fiumara d’arte, fortemente voluto dal suo ideatore, Antonio Presti, ci sono otto opere monumentali di artisti di fama internazionale, che si integrano perfettamente con il territorio circostante e creano un effetto di grande suggestione.
L’itinerario inizia dal tratto di costa, compreso tra Castel di Tusa e Santo Stefano di Camastra, prosegue verso l’interno e coinvolge gli otto comuni della valle di Nebrodi, in una grande varietà di paesaggi: tratti verdeggianti che si alternano a scenari lunari, scorci montagnosi, distese di ulivi e ginestre che accarezzano pareti a picco sul mare.
Dietro una curva, nel letto di un fiume o su un picco panoramico, si avvistano le sculture. Per primo, il “Monumento per un poeta morto”, di Tano Festa, una gigantesca cornice azzurra, sul lungomare di Villa Magri; “La materia poteva non esserci”, di Pietro Consagra: 18 metri di geroglifici in cemento, in bella mostra sul letto prosciugato del fiume Tusa.
Poi, le opere che simboleggiano il perfetto connubio tra le creazioni dell’uomo e quelle della natura, nella zona interna. Di grande impatto quelle lungo la strada che porta a Pettineo: “la Curva gettata alle spalle del tempo”, di Paolo Schiavocampo, o il “Labirinto di Arianna”, di Italo Lanfredini, su un’altura, dalla quale si gode di una splendida vista.
Si visita poi “Arethusa”, omaggio allo stato, di Pietro Dorazio e Graziano Marini, nella caserma dei carabinieri di Castel di Lucio.
Altri colorati esempi di arte contemporanea, si trovano sulla parete di contenimento della strada che porta a Mistretta: “il Muro della Vita”. È lungo 200 metri e ospita le opere in ceramica di 40 artisti.
Tornando verso la costa, tra i suggestivi paesaggi a picco sul mare, si incontra un’opera, la cui forza espressiva, sta nel titolo: “Energia mediterranea”, di Antonio di Palma: un’onda in cemento lunga 20 metri, dedicata ai martiri di Tien An Men. Si trova sulla cima di una montagna, a Motta d’Affermo, e vuole rappresentare la forza universale del mare.
Infine, vicino al torrente Romei, un’opera dalla forma semplice ed essenziale, ma dal grande valore simbolico: “la Stanza di barca d’oro”, dell’artista Hidetoshi Nagasawa.
È un ambiente ipogeo nero lucido, chiuso al pubblico per cento anni, che custodisce la sagoma di una barca capovolta, rivestita di foglie d’oro e ancorata al pavimento dall’albero maestro in marmo rosso.
Quest’itinerario da la possibilità di scoprire e assaporare alcuni luoghi nascosti e poco conosciuti, tra i paesaggi stupendi della Sicilia nord-orientale, dove natura e arte convivono in perfetta armonia.